LE FOLLIE DELL IMPERATORE

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(The Emperor's New Groove - 2000)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Mark Dindal
Sceneggiatura di: David Reynolds
Storia di: Chris Williams, Mark Dindal, Roger Allers

Prodotto da: Randy Fullmer
Produzione: Walt Disney Feature Animation, Walt Disney Pictures
Animazioni: Walt Disney Feature Animation

Edizione Italiana: Buena Vista Italia

USCITA ITALIANA: 6 APRILE 2001

Il 40° lungometraggio degli studios di Topolino arriva agli inizi del nuovo millennio portando con se una grande carica di umorismo con dei personaggi d'eccezione e uno sfondo con i colori e i sapori del sud america di molti secoli fa. Un titolo molto lontano dalle classiche "fiabe" Disney ottimamente caratterizzato.

La storia ha per protagonista il giovane imperatore Kuzco, viziato figlio di un opulenta civiltà con poche preoccupazioni in testa e tanto narcisismo. Ad affiancarlo sul trono c'è Yzma, anziana consigliera di corte che da tempo trama alle sue spalle per impadronirsi del trono. L'occasione arriva dopo la visita a corte di Pacha, pastore abitante di terre vicine alla capitale. Questo viene informato dallo spavaldo imperatore che il suo villaggio verrà raso al suolo per far posto ad un suo capriccio: un parco acquatico. Ma il destino farà si che le strade del pastore e dell'imperatore si incontrino ancora, ma a ruoli invertiti. Kuzco infatti verrà trasformato da Yzma in un lama parlante e quest'ultimo dovrà chiedere aiuto proprio a Pacha per riprendere il posto che gli spetta.

Il progetto di questo lungometraggio è alquanto travagliato. La sua produzione inizia nel 1994 con l'idea di farne un musical in costume intitolato "Kingdom of the Sun". Ma Randy Fullmer e Mark Dindal, produttore e regista, lo trasformano in una commedia completamente fuori dai classici schemi Disney. Il prodotto finale infatti è una commedia dissacrante e sarcastica con pochi personaggi e molte gags a contorno. La storia ha inoltre una componente extra: un personaggio in vesti di narratore che, letteralmente, appare davanti alle scene per spiegarle (a suo modo!).

Abbandonato il classico narratore bonario disneyano, il regista dunque pone il viziato protagonista davanti allo schermo a spiegare la sua "versione dei fatti" interrompendo a tratti anche l'avanzamento della pellicola stessa. Un modo molto diretto di interagire con lo spettatore che aiuta anche a delineare immediatamente il carattere dei personaggi principali. La storia, tra l'altro, presenta un numero molto ristretto di figure che ruotano tutte intorno al protagonista. Tutte con un loro ruolo e carattere, ma anche con una non trascurabile componente comica. Anche la controparte "cattiva" viene dipinta in modo inusuale. Non soltanto infatti è più comica del previsto, ma anche a tratti folle e destinata al fallimento prima di iniziare.

Di certo la figura che spicca più di tutte è comunque Kronk, aiutante tutto muscoli e poco cervello della cattiva Yzma. Questo viene presentato come ultima scelta di molti addetti al servizio delle cattiverie della consigliera, ma già dalle prime apparizioni chiaramente poco incline ad azioni cattive e più orientato invece all'arte culinaria. Ma controsensi e gags del genere ce ne sono di ogni sorta, cosa che avvicina più il titolo ad un corto dei Looney Tunes che ad un classico Disney. Della storia originale concepita per il musical si salvano poche figure, come Pacha, il calmo contadino dal carattere opposto a quello del protagonista che cercherà di far cambiare in meglio il primo. Ma lo stesso Kronk non era presente nella prima stesura, dove invece compare una Nina, un personaggio femminile che doveva sicuramente interagire con il protagonista.

Lo stile scelto per questa produzione è volutamente esagerato e molto squadrato. Le linee e le forme sono spesso deformate, con animazioni bidimensionali pronte ad esaltare le gags della storia. Colorati e solari i fondali che si ispirano alle testimonianze storiche dell'impero Inca. Un periodo storico e un contesto fino ad allora mai apparso in un lungometraggio Disney. Una delle poche testimonianze del progetto originale, come l'unico brano della colonna sonora scritto e interpretato da Sting a fronte di tutta una serie scritta dallo stesso artista per quello che doveva essere l'ennesimo musical sentimentale-drammatico della Disney.

Il titolo, in definitiva, è un vero spettacolo. La sperimentazione narrativa è si inusuale per una produzione di questo tipo ma anche funzionale. Le linee guida dei toni della storia sono definiti nei primissimi minuti e si manterranno tali per tutta la durata del film. Avventura e inseguimenti si fondano con fraintesi e scenette comiche sempre più esilaranti e sempre a supporto di una storia lineare e condita sempre di buoni sentimenti. Un titolo che divertirà i più piccoli ma che saprà conquistare anche gli adulti per i toni utilizzati e il tipo di comicità molto veloce e mimica. Un progetto apprezzato che ha dato seguito ad un lungometraggio diretto al mercato home e ad una dissacrante serie televisiva sempre made in Disney.

Ottima la scelta del distributore italiano di servirsi di alcuni volti noti del panorama comico italiano per doppiare i personaggi principali. A prestare le voci di Kuzco, Kronk, Yzma e Pacha troviamo rispettivamente Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Anna Marchesini e Adalberto Maria Merli. "Le Follie dell'Imperatore" esce a Natale 2000 in patria e solo il 6 Aprile dell'anno seguente in Italia. Costato 100 milioni di dollari, in Italia ne incassa più di 5 e meno di 200 in tutto il mondo.




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